Il Fenomeno dello Shibari: dalle Origini al Feticismo 1/2
Mixio
Mixio - Lunedì 11 Novembre 2019

Quando si parla di legature si pensa ad un mondo che spazia dal bondage al BDSM, lo Shibari: vediamo di cosa si tratta

Il fenomeno dello Shibari: dalle origini al feticismo, come una forma di prigionia può diventare arte? Quando si parla di legature, immobilizzazioni, di un contorno che spazia nel bondage del BDSM, pare si percorrano terreni proibiti e perversi. Segno dei tempi ed anche di un certo pruriginoso malvezzo italico, in realtà lo Shibari, ora noto anche come Kinbaku, è un'antica forma artistica di legatura giapponese che risale al 1400. A quei tempi la pratica era nata per uno scopo molto concreto, rendere innocui i prigionieri di guerra in assenza di prigioni ed in un periodo in cui la scarsità di metalli imponeva l'uso di corde di canapa o iuta. L'originaria arte marziale Hojo-Jutsu, l'immobilizzazione dei prigionieri, nel periodo Edo della dinastia Tokugawa, parliamo del 1700, si è evoluta come forma di arte in cui la legatura proclama tutta la sua bellezza. 

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In questa epoca lo Shibari assurse alla nobiltà di espressione artistica, non diversamente dal teatro Kabuki e dalle forme pittoriche rientranti nello Ukiyo; o anche Ikebana, Sumi-e (pittura con inchiostro nero) e Chanoyu (cerimonia del tè). La raffinata arte erotica giapponese, ben lontana dai parossismi di una certa cultura occidentale, se ne è appropriata trasformandola in un approccio sensuale di body art, dove la canapa si intreccia sul corpo umano disegnando raffinati arabeschi e venendo quindi trasformata in feticcio. erotismo, ma anche estetica, l’uso di corde naturali, a volte colorate tipicamente di rosso e nero, spesso trattate in modo da aumentarne morbidezza e flessibilità, permette di realizzare composizioni di grande effetto.

Contrariamente ad altre forme di arte come la pittura e la scultura, in cui lo spettatore ha un ruolo precipuamente contemplativo, nello Shibari esso diventa parte integrante dello spettacolo. Se nel campo Bdsm il bondage è diretto a fini meramente sessuali, la legatura in questo caso non è indirizzata al compimento di atti fisici, ma è erotismo puro, elevato ad arte tramite rilassamento, meditazione, musiche, specchi. I nodi vengono posizionati su particolari punti di pressione derivandone la posizione dalla tecnica Shiatsu. Il corpo umano non viene mortificato dallo Shibari, che anzi si prefigge di esaltarne la bellezza e le forme, avvolgendolo con armonia e celebrandone la perfezione.

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La comunicazione è lo spirito che alimenta lo Shibari, l’originario rituale religioso che connetteva l’umano con il divino, attraverso una trama di corde e nodi  che rappresentavano i Meridiani Energetici KI. Mutuato dallo Shibari il Kinbaku viene utilizzato a fini sessuali, con lo scopo di aprire energia erotica attraverso l'ascolto e l'atmosfera rituale, che comprende un mix di meditazione, sensualità e tecnica.

La tecnica è particolarmente importante in questa pratica per evitare danni e lesioni, anche se non è contemplata nessuna costrizione al collo e quindi siamo distanti da rischi di soffocamento, tendini e muscoli devono essere costretti da professionisti, soprattutto in caso di sospensioni, ed un paio di forbici sono sempre a portata di mano per sopperire ad eventuali emergenze. Altro requisito fondamentale è la fiducia, che deve essere totale tra il ‘Rigger’ che lega, ed il ‘Bunny’ che viene legato, ci si affida completamente ad un estraneo, ma proprio in questo è insita la bellezza dell’atto. Contrariamente a quello che si potrebbe ritenere ad un esame superficiale il vero potere sta in chi è immobilizzato, che con l’uso di una apposita parola, la Safeword, può interrompere il rituale in qualsiasi momento.

Il fetish dello Shibari/Kinbaku odierno ha mutuato le quattro caratteristiche originarie dello Hojo-Jutsu, evitare che il soggetto si possa liberare; evitare che possa riportare danni fisici o mentali; che venga resa nota la tecnica di legatura; che la tecnica produca un effetto esteticamente gradevole. Aspetto aggiuntivo volendo, può essere praticato in coppia, dove uno può legare l’altro, sempre sotto controllo di un esperto, o farsi legare entrambi; questo perché la pratica usata genera sensazioni profonde sia a chi viene legato, che a chi lega. Siete ancora perplessi? Sappiate che non solo le corde vengono poste in maniera da essere esteticamente gradevoli formando intarsi artistici, ma nei punti di contatto generano impulsi sensoriali che stimolano i sensi. Il rumore dello scorrimento delle corde, il respiro del partner, il suo odore. Chi è legato si abbandona completamente all'abbraccio delle corde, e quando da queste viene sciolto riceve una sensazione di liberazione e rilassamento.

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